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Eroi

Come mai l'aereo che doveva colpire la Casa Bianca e il Presidente Bush si è invece schiantato sull'anonimo suolo della periferia di Pittsburgh, Pennsylvania?

Per il momento non lo sappiamo, forse presto lo sapremo.

Quello che per ora sappiamo è che una persona, a bordo di quell'aereo, ha telefonato alla moglie, le ha detto: "siamo in tre che abbiamo deciso di reagire". Poi, come per gli altri passeggeri, il silenzio e la morte.

Io voglio immaginare che questi tre, coraggiosi e pazzi allo stesso tempo, abbiano coinvolto altre persone che erano su quell'aereo, e che abbiano deciso, più o meno consciamente, che loro e gli altri passeggeri su quell'aereo sarebbero andati a morire senza diventare a loro volta strumento di morte per altri innocenti.

Io non ci sto a fare questa fine, e tu? Neanche io. Chi viene con noi? Forza, più siamo e più possibilità ci sono! Vengo anch'io. Bravo. Come li prendiamo? E che ne so. Hai paura? Non me lo chiedere. Ragazzi, se non ci sbrighiamo se ne accorgono. Va bene, andiamo. Ma che cosa fate, siete impazziti? Volete farvi ammazzare? Lascia perdere, vieni anche tu piuttosto. Come on! Come on! Now! Now!

La battaglia è vinta, i guerrieri sono feriti, hanno il fiatone, gli occhi increduli. Alcuni sono morti. E adesso c'è da pilotare l'aereo. Anche il pilota è morto. Ragazzi, questi ci sapevano fare, sapevano pilotare un aereo! E adesso come si fa? Non lo so, magari c'è il pilota automatico. Macché pilota automatico, qui stiamo andando a picco. C'è qualcuno che sa pilotare un aereo? Ma cosa vuoi che ti rispondano quelli, metà sono morti e metà in preda al panico.

Allora provo io. Sei sicuro? No, ma cosa vuoi che faccia! Attento, siamo bassi, siamo troppo bassi! 

Continua

Copyright 2001 Cristian Vaccari
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Ultimo Aggiornamento: 14 Settembre  2001