Ascoltiamo Gino Strada?
La trasmissione
La formula adottata è stata uno dei
classici del Costanzo Show, l’”Uno
contro tutti”. Solitamente questa formula si addice a presentare a tutto tondo
personaggi molto noti e interessanti, capaci di dare risposte argute e
interessanti a domande di vario genere, oppure a mettere alla prova personaggi
controversi, alle cui idee e comportamenti si possono muovere molte obiezioni.
Una formula piuttosto appropriata per
Gino Strada, ma qui entra in gioco un problema di tecnica di gestione della
trasmissione. Nell’”Uno contro tutti” coloro che pongono le domande sono
altrettanto importanti di chi risponde, e infatti di solito la redazione di
Costanzo invita giornalisti e personaggi più o meno noti. Di solito queste
persone siedono in prima fila in platea e il loro compito è semplice: porre
domande e interagire con l’ospite principale.
In questo caso tuttavia l’”Uno
contro tutti” si è ben presto trasformato in un “Tutti contro tutti”.
Costanzo e la sua redazione hanno
invitato ben tredici personalità a rivolgere domande a Gino Strada, e le hanno
collocate non in prima fila in platea, ma sul palco, in due ordini di posti a
sedere ai lati di Gino Strada. Gli ospiti scelti, inoltre, racchiudevano al loro
interno personaggi di spiccata vis
polemica, come Vauro (storico vignettista de Il
Manifesto) o Anselma Dall’Olio (giornalista e moglie di
Per gran parte della trasmissione,
queste persone hanno interagito più tra di loro che con Gino
Strada,”beccandosi” continuamente, interrompendosi, rompendo continuamente
(e senza che Costanzo si sforzasse di riportare ordine) le pur non esigentissime
regole del format. Più che con Gino Strada, gli ospiti hanno discusso tra di
loro, tanto che molte volte Strada è dovuto intervenire chiedendo “Ma la mia
risposta vi interessa ancora o volete parlare d’altro?” Con il risultato che
invece di conoscere meglio Gino Strada, il pubblico ne ha sentito dibattere le
idee in un dialogo sterile, quasi sempre ideologico (infatti Sebastiano Messina
su Repubblica del 13 Novembre scrive
che non si dovrebbero mettere sullo stesso palcoscenico persone che in tema di
guerra parlano linguaggi diversi), con domande accennate e subito interrotte,
con risposte smozzicate da parte di Strada che più che parare i colpi che
riceveva doveva sforzarsi di sentire le domande che gli venivano rivolte,
sovrastato dal boato cacofonico dei battibecchi incrociati degli
“intervistatori”.
Non penso che un conduttore navigato e
di successo come Maurizio Costanzo e la sua competente ed esperta redazione si
siano lasciati sfuggire di mano la situazione, che abbiano sbagliato a costruire
la puntata (la redazione) e a condurla (Costanzo). Tutt’altro. È evidente che
era proprio nelle intenzioni di chi ha progettato e gestito la trasmissione che
l’Uno contro tutti si trasformasse in un Tutti contro tutti. È un esempio,
lampante e a mio parere inquietante, di come la televisioni oggi macini e
trasformi in spettacolo di basso profilo e povero di reali contenuti tutto
quello che inghiotte.
Copyright 2001 Cristian Vaccari
c.vaccari@libero.it
Ultimo Aggiornamento: 14 Novembre 2002